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| Sono passati dieci anni da quell'undici settembre del 2001. Per quanto indiscutibilmente vero, sarebbe banale dire che quel giorno fu terribile, cambiò la storia ecc ecc; pertanto mi limiterò a dire come influì su me personalmente.
L'11/09/2001 avevo dieci anni. Ricordo che l'inizio della giornata fu piuttosto insignificante: come facevo spesso in quel periodo, andavo in giro in bici lungo la mia via, il che, nei fatti, si traduceva nello stare sopra la bici a parlare con qualcuno, non certo a farsi pedalate degne di tale nome. C'era anche mia sorella, quel giorno, oltre ad un ragazzo più grande, un galletto che abitava lì che mi insultava e che io insultavo in risposta. Era una giornata qualunque, c'era il sole, giocavo, pranzavo come sempre, non avevo alcun motivo di dubitare che sarebbe successo qualcosa di significativo: ero un bambino, non era Natale né il mio compleanno. Quando io e mia sorella, verso sera, tornammo dentro casa, come facevamo sempre, mia madre disse qualcosa (non ricordo le esatte parole), ma il senso era "hanno colpito le Torri Gemelle"; figuriamoci se sapevo cosa fossero le Torri Gemelle, già era tanto che conoscessi l'esistenza di New York. Andando in cucina, vidi poi la TV accesa. Vedevo immagini di alte torri rettangolari fumanti. Non capivo. Era un'edizione speciale del TG5, forse c'era Mentana a commentare, ma non ha importanza. Vedevo immagini di aerei di linea, quelli che vedevo normalmente volare, pacifici, sopra la mia testa; questi, però, si schiantavano contro le torri, incastrandosi in esse. Continuavo a non capire. Riconoscevo l'atmosfera newyorkese, le tipiche strade di Manhattan e i grattacieli di cui avevo sentito parlare e che dovevo aver visto in qualche immagine; ma c'erano queste torri, di cui fino a quel momento ignoravo bellamente l'esistenza, che rompevano di netto quell'immagine sì caotica, ma tutto sommato normale di New York che avevo in mente. C'era gente per strada che guardava quello spettacolo e pareva capire quanto me: nulla. Capii solo che sarebbe stata una lunga serata. Mi pare di aver mangiato, a cena, senza troppo appetito. Le immagini diventavano sempre più atroci: fin quando si vedeva un aereo schiantarsi contro una torre, nell'ingenuità dell'infanzia si poteva anche non capire che già questo aveva comportato la morte di diverse persone, del resto non si vedeva nessuno, lì dentro. Ma quando sentivo dire dal telegiornale il numero di persone presenti dentro le torri e gli aerei, e vedevo le spaventose immagini del crollo delle due torri, tra nuvole di polvere immense, nemmeno io potevo più restare nella mia utopica convinzione che non ci fossero state conseguenze gravi, che fosse stato solo uno spiacevole incidente e che il giorno dopo sarebbe tornato tutto come prima. Ma furono le immagini delle persone che, in preda alla disperazione più grande immaginabile, si lanciavano da decine e decine di ...Read the whole post...
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